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Dati insufficienti e distorti sul debito dei consumatori in Europa-l’ esempio della Germania.
Una comparazione internazionale dei dati sull’indebitamento dei consumatori è più facile di quanto si possa credere. The European Consumer Credit Research Istitute (ECRI) , un istituto di ricerca, finanziato dalle più grandi banche, fra le pressioni politiche e la ricerca fornisce l’ unica statistica annuale sull’ indebitamento delle famiglie e sul credito al consumo(vedi http://www.ecri.eu/new/node/165 ). Poiché le cifre sono fornite dalle banche questi dati sono insufficienti. La banca centrale europea dovrebbe appena possibile fornire una ricerca indipendente su questa materia. Noi sappiamo da ciò e da altre scarse informazioni che la maggior parte dei debiti privati in Europa è in Gran Bretagna e a seguire in Germania, in Olanda e in Scandinavia mentre la Francia sembra meno colpita da questo problema. Se un monopolio di dati sul credito per il consumo è gestito dalle banche, esse nascondono anche altri problemi come il rischio di default e altre informazioni sui consumatori che hanno importanti effetti sulle politiche del credito al consumo e sulla sua legislazione in Europa. Simili monopoli sono stati sviluppati dalla Purdue University negli USA e dal Personal Finance Research Centre a Bristol in Gran Bretagna. La ricerca indipendente sul credito al consumo deve iniziare di nuovo anche dopo che The Financial Service Authority in Inghilterra ha ammesso che la base delle loro esperienze è stata piena di incertezze in passato. Se non conosciamo come i differenti stati dell’EU sono affetti dai debiti dei consumatori, non possiamo sfruttare i benefici di un sistema multinazionale che offre l’opportunità di valutare le differenti strategie per far fronte alla nuova piaga che è l’ eccesso di indebitamento. Qualche intuizione teorica è da prendere in considerazione.
Mutui e debiti dei consumatori
I mutui e il credito al consumo devono essere tenuti separati. Ad ogni modo c’è una tendenza legale generale in alcuni paesi come USA, Germania a racchiudere nella nozione “credito al consumo” entrambe le forme di credito, presupponendo che essi richiedano simili livelli di tutela. Una definizione esauriente per la ricerca a riguardo del debito delle famiglie deve tenere questi due concetti assolutamente separati.
Il credito al consumo è un credito il cui valore è utilizzato dal consumatore nel tempo e per ciò deve essere rimborsato con il reddito da lavoro. Consiste semplicemente in un anticipo del futuro reddito. È diverso per ciò dal credito per investimenti nel quale il mutuo è rimborsato con il valore dei beni che sono stati finanziati con esso.
Questo è il caso dei mutui coperti da ipoteca. Sono investiti in immobili o per il loro acquisto o per la ristrutturazione. Secondo questo punto di vista non rappresentano un nuovo debito per il consumatore poiché essi materializzano il valore della casa in liquidità. In un bilancio sarebbe rilevato che molti di questi investimenti, dopo l’accensione del mutuo, hanno aumentato la ricchezza della famiglia poiché il valore reale della casa è maggiore del valore del debito in denaro. Ciò che è vero per il capitale non lo è per gli interessi. Gli interessi pagati per un mutuo rappresentano il servizio pagato per l’uso della casa in cui si vive. Questo valore viene anche “consumato” e, come per l’affitto in un rapporto di locazione, deve essere pagato con il proprio reddito. Le statistiche veritiere dovrebbero per questo motivo aggiungere solo gli interessi annuali dei mutui nel valore dei debiti per il consumo o l’affitto annuale per l’appartamento.
Ma questo è vero anche per alcuni paesi europei (Germania, Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo) dove quasi tutti i mutui rappresentano per lo più il vero valore dell’ immobile finanziato.
In Inghilterra e Irlanda il secondo mutuo e il prestito vitalizio ipotecario (reverse mortgage) rappresentano indirettamente un credito per il consumo immediato. Non creano più ricchezza ma consumano questo valore. I debitori “si mangiano la loro casa” ereditata dai loro predecessori come descrive David Caplovitz in America.
C’è un altro motivo per il quale i mutui in alcuni paesi devono essere aggiunti ai debiti per il consumo. Negli USA in Inghilterra e in Spagna il valore delle case era aumentato talmente tanto, che il prezzo era più elevato di quello che si poteva raggiungere in caso di default. In questi casi il vero debito a carico scaturisce dalla differenza fra il vero valore della casa e il restante valore del mutuo.
Nessun dato è stato fornito fino ad oggi riguardo a ciò. IFF ha raccolto alcune di queste informazioni in un report dato alla commissione europea e Reverse Mortgages in the EU.( (Equity Release Schemes in the European Union. Clerc-Renaud, Sebastien; Pérez-Carillo. Elena; Tiffe, Achim; Reifner, Udo. Social Finance No 16 BoD: Norderstedt 2010, 660 p)
Credito al consumo (in Germania)
Se ci soffermiamo sul credito per il consumo soltanto, non è facile stimare il vero valore del debito a carico dei consumatori nei differenti paesi europei che viene utilizzato solo per acquistare bene di consumo.
Come prima cosa, i mutui per l’istruzione, come quelli per le start-up per i quali: il conto scoperto, le carte di credito e le rate del prestito sono spesso usate con funzioni di investimento. Il mutuo si materializza in macchinari e strumenti per utilizzare la propria forza lavoro per trarne profitto (start up and SME loans), per aumentare l’aspettativa sul reddito futuro(mutui per l’ istruzione) o per permettere ai consumatori di incrementare il loro reddito come quelli per rendere la casa più efficiente (household appliances) o per raggiungere i luoghi di lavoro(macchina etc.).
Secondo, in quei paesi come Germania, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Francia e Italia dove il credito è principalmente credito bancario, le statistiche che utilizzando i dati ufficiali delle banche hanno una certa attendibilità, mentre per esempio in Inghilterra molti debiti per il consumo sembrano essere forniti da altri istituti diversi dalle banche, in questo caso non è possibile fare alcuna corretta statistica. Se come ECRI prevede utilizzando solo i dati delle banche, il carico di debiti per Inghilterra, Irlanda e USA come per la maggior parte degli stati dell’est Europa è molto sottostimato.
Questo può essere illustrato dalla situazione in Germania.
La Bundersbank fornisce molti rapporti sul credito al consumo. (http://www.bundesbank.de/download/volkswirtschaft/monatsberichte/2011/201101mb_bbk.pdf p 33*)
Per settembre 2010 le seguenti immagini sono fornite (in miliardi di euro)
Mutui
Bank Credit to non-independent households

all 1,020.8
mortgages 792.9
consumer credit 228.0
installment loans 154.0
overdraft 14.7
Quanto è posseduto da ogni famiglia? Se vogliamo distribuirlo per tutte le famiglie lo possiamo dividere in 41milioni di famiglie.
Ma ha più senso attribuire il carico di debito per il credito al consumo (228miliardi euro) solo fra il loro 40%, il quale contrae debiti per il consumo o sono per lo più conosciuti per il tasso di risparmio negativo. In questo caso il nostro indice d’indebitamento delle famiglie deve essere moltiplicato per 2.5. Ma ci sono altre fonti:
The German Office of Statistics (il corrispondente del nostro istat) fornisce un annuale sondaggio svolto su un campione di circa 39000 famiglie. L’ultimo sondaggio del 2008(Statistische Bundesamt Geld- und Immobilienvermögen sowie Schulden privater Haushalte - Fachserie 15 Heft 2 - 2008 www.destatis.de) ci da dei dati rappresentativi: http://www.destatis.de/jetspeed/portal/cms/Sites/destatis/Internet/DE/Content/Publikationen/Fachveroeffentlichungen/WirtschaftsrechnungenZeitbudget/EinkommenVerbrauch/EVS__GeldImmobilienvermoegenSchulden2152602089004,property=file.pdf 7655 dei 39077 intervistati afferma di avere debiti per il consumo. I dati non sono completamente affidabili.
Un’altra fonte può essere l’annuale report del IFF Hamburg che si basa sui dati raccolti da 12000 famiglie eccessivamente indebitate che sono state intervistate da consulenti per il debito in Germania che usano gli stessi software per la consulenza dell’ iff(CAWIN).Poiché i consulenti sono formati personalmente e l’informazione deve essere corretta perché fornisce la base per la richiesta di adempimento, si può ritenere che i dati rappresentino i veri valori. Ciò è anche messo in evidenza dalla stabilità in tutti e quattro i reports che sono stati forniti fino ad ora.
Coerentemente con l’ ultimo report che non è ancora disponibile al sito www.iff-ueberschuldungsreport.de il carico medio di debito delle famiglie sovra indebitate è di 30977euro il 60% di questi debiti.
Mentre 16013Euro erano mutui bancari, la gran parte degli altri debiti proviene da bollette non pagate, tasse, sussidi pubblici da rimborsare e da altre agenzie di riscossione dei crediti che probabilmente sono state incaricate dalle banche per la riscossione dei mutui.
Credito alle famiglie in Germania- sommario
Possiamo riassumere molto velocemente il debito delle famiglie Tedesche in questo modo:
• Mutui bancari(rate, conto scoperto, carte di credito) meno i mutui per educazione e start up;
• Interessi annuali maturati per i mutui;
• Interessi maturati per l’affitto dagli affittuari;
• Secondo mutuo;
• Il valore del mutuo meno il vero valore del patrimonio attuale;
• Leasing e debiti a rate derivati da altri istituti (diversi dalle banche);
• Credito al consumo proveniente da altri istituti (diversi dalle banche);
• Sussidi pubblici rimborsabili o mutui (BAFOEG- loans).
Il debito restate deve essere attribuito fra circa il 20 e il 40% delle famiglie. Sarà all’ incirca 30000euro
Se gli stessi dati fossero disponibili per tutti gli stati le vere dimensioni del debito dei consumatori potrebbe essere comparato in diversi paesi.
ID: 47543
Author(s): Udo Reifner
Publication date: 21/07/11

ID: 47553
Author(s): Udo Reifner
Publication date: 21/07/11
   
URL(s):

http://www.iff-ueberschuldungsreport.de/

Fonte in lingua originale (EN)
 

Created: 27/07/11. Last changed: 27/07/11.
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