responsible credit
HOME   IMPRINT - ECRC   PRIVACY POLICY   SITEMAP   | ECRC IN THE MEDIA |
Search OK

 
Home
Crisi bancaria, statalizzazione delle perdite e settore sociale – Prese di posizione della ECRC, NCRC, iff e altri riguardo all’attuale crisi bancaria – Un riassunto e un invito a Londra il 13-14 novembre 2008

Uno sguardo d’insieme sulla situazione attraverso i nostri commenti sulla crisi bancaria (in tedesco) - Venga anche Lei alla Conferenza ECRC a Londra il 13 e il 14 novembre 2008



Crisi bancaria – Uno stato assistenziale per i risparmiatori?


Negli ultimi tempi vengono prelevate somme immense dal bilancio dello Stato ed immesse nell’economia privata, o per meglio dire nell’economia monetaria speculativa. Quanto sarà in conclusione non lo sa nessuno, perché lo Stato al momento assume delle garanzie per crediti sofferenti e si impegna altre imprese che saranno da pagare più avanti. Negli Stati Uniti sono circa 800 miliardi di dollari, in Europa i più coinvolti sono soprattutto Inghilterra (circa 100 miliardi di Euro), Germania (circa 50 miliardi di Euro inclusa la Berliner Bank) e in Francia (10 miliardi di Euro), oltre a trasferimenti per la protezione del Dollaro attraverso le banche centrali di circa 300 miliardi di Euro.
Poiché i pacchetti creditizi vengono trattati a seconda del grado di rischio tra uno sconto del 50% (crediti sofferenti) e il 10-30% (in pacchetto), si parte dal presupposto che lo Stato abbia da sostenere pagamenti nell’ordine di centinaia di miliardi di Euro. Questa spesa verrà fatta pagare ai consumatori sia direttamente come contribuente, sia indirettamente attraverso l’aumento degli interessi sulle ipoteche e sul mercato del credito al consumo, attraverso le spese per il conto corrente, le carte di credito e infine con prezzi maggiorati a causa di un aumento dell’inflazione. Il ceto medio lo noterà con una riduzione delle offerte di credito.
Il denaro, che nel settore monetario ad alcuni manca del tutto, non è tuttavia stato perso in alcun modo. È stato in realtà intascato da coloro che ora non ne sono più riguardati, con un aumento del 30% della loro ricchezza e rendite più elevate, e poi investito con sicurezza. La “forbice” di povertà e ricchezza degli anni passati si spiega in gran parte attraverso questa „schiumaggio“ dei risparmiatori da parte di coloro che possiedono altre forme di capitale. Fintanto che tutte le perdite si concentrano e poi vengono fatte ricadere sullo Stato, questi diventerà effettivamente il motore di tale accumulo della ricchezza.

Abbiamo commentato la statalizzazione delle perdite di rifinanziatori di ipoteche negli USA und e altre banche (in tedesco)e tentato di rendere comprensibile i precedenti cosí come la congiunzione tra deregolamentazione e la presa in ostaggio dello stato.

Crisi bancaria – una cosa da esperti?

La crisi bancaria è una cosa da esperti? Sì e no. Se si leggono le spiegazioni da primitivi nella stampa, che danno al consumatore e alla stupidità le colpe, allora è naturale desiderare di essere un po’ piú esperti in materia. Lo stesso vale per quelli che descrivono sistemi di valuta locale o altre concezioni drastiche come soluzione della crisi o addirittura vogliono statalizzare le banche, nonostante proprio le banche statali siano pesantemente coinvolte.
Si legge al contrario della parte economica di vendite allo scoperto, cartolarizzazioni, banche d’investimento, MBS e ABS; poi viene fatto capire che ci possono aiutare ad uscire dalla crisi solo coloro che dentro questa crisi ci hanno portato. Il scientologo e ministro della finanza americano era prima capo di una banca d’investimento. In Germania i capi degli istituti in bancarotta restano al loro posto. Gli scienziati, che consigliano il governo, sono gli stessi che hanno accompagnato la deregolamentazione e l’abbattimento degli organi di vigilanza sui mercati finanziari.
Il punto è che ogni cittadino del sistema economico ha l’obbligo di darsi da fare con il tema, così come è obbligo di quegli esperti, che non sono ancora sotto contratto, chiarire le opzioni base. Ogni cittadino puó infatti decidere, se i guadagni devono sempre solo essere privatizzati mentre le perdite sempre solo statalizzate, se veramente si deve accettare questa speculazione sulla miseria dei molti e se si vuole accettare l’usura in nome del libero e grande mercato.
Ci abbiamo provato (in tedesco).

Crediti usurari – un’importante causa della crisi

La stampa e soprattutto la televisione diffondono sempre una fiaba - la fiaba del consumatore, che viveva sopra le sue possibilità (in tedesco)e allo stesso tempo ha ottenuto del credito, che banche paternalisticamente pensanti non dovevano dare. Questi crediti vengono poi cartolarizzati e (cosí la seconda fiaba) comprati da banche stupide, che fanno ciò addirittura anche dopo l’insolvenza. A fare questo vengono consigliate da agenzie di Rating corrotte negli Usa e sono stati incitate da speculatori, che con vendite allo scoperto (in tedesco) hanno influenzato il loro corso.
Ma non fu proprio così, come ben mostra l’esempio del Citigroup (in tedesco).
Nel nostro rapporto sulla crisi del credito (in tedesco) abbiamo mostrato i meccanismi e come in principio, liberando le ipoteche e il credito al consumo da ogni sistema di difesa dall’usura (e quindi promettendo rendite da sogno), i peggiori investitori siano accorsi in massa in questo e hanno riempito le persone con crediti e carte di credito, hanno fatto salire i prezzi degli immobili (in tedesco)e infine hanno raschiato cosí tanto denaro su interessi, tasse, provvisioni, prezzi aumentati, che hanno creato un peso insopportabile. Gli attori avevano allora giá venduto tutti i crediti.

Vendita di crediti – una leva della crisi finanziaria

La vendita di crediti, che non era ancora usuale durante l’ultima crisi bancaria statunitense di esattamente 20 anni fa, ha reso possibile il fatto che gli speculatori non sono allo stesso tempo anche i perdenti della crisi. E´accaduto anzi proprio il contrario. Il contribuente tedesco al momento risente solo dei crediti sofferenti americani e non di quelli tedeschi, ma questo solo perchè in Germania ancora non era possibile vendere crediti come negli USA. Ma presto risentirà anche per i crediti locali, perché stata firmata una blasfema alleanza, per rendere possibile anche in Germania -nonostante la legge contraria (in tedesco)- la vendita di crediti. La nuova legge (in tedesco) cosí come la direttiva EU sul credito al consumo prevedono ora tali vendite. Come negli USA l’informazione al consumatore si separa dalla difesa del consumatore anche da noi.
Il sistema della vendita dei crediti é un sistema della mancanza di responsabilitá, che premia non il bene del rischio ma la mancanza di considerazione. Il venditore di credito deve rimanere responsabile anche nella crisi del cliente.

Cosa fare?

La coalizione europea per la responsabilità nel credito (ECRC) e la coalizione americana per il controllo locale delle banche (NCRC) hanno redatto una Dichiarazione per tutti gli interessati (Subprime Declaration) e l’hanno tradotta in diverse lingue, e nel frattempo viene appoggiata da una moltitudine di organizzazioni in piú continenti.
Inoltre l’iff aveva pubblicato 10 punti per il superamento della crisi bancaria , ancora prima che la crisi fosse presa seriamente.
Proteggete gli sforzi e venite anche voi a Londra, dove discuteranno i firmatari della Subprime Declaration con i fornitori e i rappresentanti del governo inglese.

ID: 41911
Author(s): UR
Publication date: 15/10/08
   
URL(s):

Conferenza ECRC Londra 2008
 

Created: 26/09/08. Last changed: 11/11/08.
Information concerning property and copy right of the content will be given by the Institut For Financial Services (IFF) on demand. A lack of explicit information on this web site does not imply any right for free usage of any content.